Cubic Metre of Seawater as a Diagonal
Sprovieri è lieta di presentare Cubic Metre of Seawater as a Diagonal, la terza personale in galleria dell'artista italiano Francesco Arena.“Le misure interne di una vasca di metallo sono tali da contenere al suo interno un metro cubo di acqua di mare. Internamente, la vasca è lunga 13 metri e 60 centimetri tanto quanto la diagonale dello spazio della galleria. Data questa lunghezza, e stabilendo che la vasca sia quadrata, l’altezza e la profondità interne della vasca saranno 27,2 cm, permettendo così al metro cubo di acqua di mare di giacervi e riempire tutto lo spazio senza avere bisogno di altro spazio-supporto. Un elemento liquido si adatta al suo contenitore e l’elemento instabile e mobile si stabilizza grazie al metallo di cui la vasca è fatta. È chiaramente un pezzo di paesaggio, una scultura fatta di pieno e di vuoto, il pieno dell’acqua esiste grazie al vuoto della vasca che è comunque una forma piena”.
(Francesco Arena, 2019)
Centrale in questo lavoro è il rapporto che l’artista riesce a creare tra una spazio immenso, come in questo caso il mare, e quello chiuso e infinitamente più piccolo rappresentato dalla vasca in metallo. Arena mette quindi a confronto lo spazio del paesaggio naturale, con le misure dello spazio architettonico, nel nostro caso lo spazio della galleria, avendo come punto di incontro e confronto le misure del corpo umano. Anche la quantità di acqua salata presente nella vasca (1 metro cubo - 1000 litri) ha un suo lato umano, l’artista usa infatti spesso misure standard nelle sue opere, proprio perché esse sono state create dall’uomo per dare ordine agli elementi della natura. Punto di partenza e materia su cui lavorare è quindi il paesaggio che circonda l’artista. “Le sculture di Francesco Arena si avvicinano sempre di più alla propria origine, perché prima della scultura c’è soltanto il paesaggio che è la forma storica o, in altri termini, umana che la natura assume per manifestarsi. Non a caso, il paesaggio che l’artista interroga destruttura e ristruttura di continuo in queste opere è un paesaggio non innocente, bensì risultante da calcoli, elaborazioni, confronti, letture, al cui cuore risiede la dimensione fisica, corporea dell’artista stesso. Le sue opere parlando dell’io, parlano dell’altro, vale a dire di quell’ universo capzioso e reversibile che è la realtà”. (Mario Fortunato, 2017)
"Numeri che prendono forma. Se si volesse comprimere una gran parte del lavoro di Francesco Arena in una formula semplice e diretta, si potrebbe usare senz'altro questa. Perché se è vero che dal punto di vista linguistico il suo lavoro si può leggere come uno sviluppo, una “deriva” personale di processi scultorei che prendono le mosse dalle forme geometriche tipiche della Minimal art e da quelle più archetipiche dell’Arte Povera – la cui chiave astrattista e impersonale è mescolata con il vissuto, la narrazione di fatti storici o privati - è altrettanto vero che dal punto di vista tematico, le sue opere sono spesso la traduzione di formule e numeri legati a quei fatti o quelle storie da cui esso parte". (Vincenzo de Bellis, 2016)
Francesco Arena nasce a Torre Santa Susanna, Brindisi, nel 1978 e vive e lavora a Cassano delle Murge, Bari. Completa gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Lecce e segue successivamente il Corso Superiore di Arti Visive presso la Fondazione Ratti, Como (2005), diventa artista in residenza presso Villa Arson, Nizza (2010) e presso ISCP, New York (20130. I suoi lavori sono stati esibiti a livello internazionale e tra le mostre più recenti ricordiamo: Kunstmuseum St. Gallen (2018); Ping Yao International Sculpture Festival (2018); MAXXI, Roma (2017); Fondazione Merz, Torino (2017); Triennale di Milano (2015), Palazzo Strozzi, Firenze (2015); Castello di Rivoli, Torino (2015, 2014 and 2012); OSAP Olnick Spanu Art Programme, Hudson Valley (2014); Padiglione Italia, 55th Biennale di Venezia (2013). Tra le sue mostre personali: Museion Bolzano (2012); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2012); Peephole, Milano (2011); Nomas Foundation, Roma (2008).