Occhio destro occhio sinistro
2011
Marmo di Carrara;
cm 101x80x2, cm 90x80x2
In occhio destro occhio sinistro, Arena si concentra sull’incongruenza tra le due lapidi che commemorano Giuseppe Pinelli in Piazza Fontana, esattamente di fronte a quella che ricorda le vittime della bomba. Pinelli, scagionato dall’accusa, è entrato nella storia come la diciottesima vittima di quell’attentato. La prima delle due lastre fu posta negli anni settanta dagli anarchici e recita: “A Giuseppe Pinelli ferroviere anarchico ucciso innocente nei locali della Questura di Milano il 16-12-1969. Gli studenti e i democratici milanesi”. In una notte del marzo 2006 l’amministrazione Albertini decise di sostituire la lapide abusiva con una lastra “ufficiale” che sotto il simbolo del Comune di Milano recitava: “A Giuseppe Pinelli ferroviere anarchico innocente morto tragicamente nei locali della Questura di Milano il 15-12-1969”.
In seguito a qualche giorno di polemica gli anarchici del Ponte della Ghisolfa tornarono a collocare la vecchia lapide. Oggi, dopo 5 anni, le due lapidi sono ancora lì, una di fianco all’altra, facendo mostra delle differenze che riportano, quell’“ucciso innocente” e “innocente morto tragicamente”. In pochissime parole c’è tutta la distanza tra due visioni opposte e l’incertezza per una storia mai chiarita.
Su quella “distanza” – non solo fisica ma anche politica e sociale – che le separa, l’artista realizza due copie 1:1, utilizzando gli stessi materiali e gli stessi caratteri tipografici ma incidendo solo le due frasi divergenti, nella stessa posizione delle originali. Le due lapidi sono installate a parete in modo che la frase presente su ognuna sia alla stessa altezza degli occhi dell’artista. Ancora una volta Arena realizza un autoritratto di sé attraverso “altro”. Il suo sguardo diventa il filtro attraverso cui leggere o meglio rileggere un evento che da privato si è trasformato in pubblico.